Andrea Fiorillo, un italiano alla guida della psichiatria europea: “ Non siamo solo molecole”.
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.

La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati. Non è un fatto da poco conto. Potrebbe rappresentare un continuum con la filosofia basagliana.
Immaginate un uomo che, con il calore e la passione di Napoli, si ritrova a guidare un’istituzione che rappresenta oltre 80.000 professionisti della salute mentale in Europa. Andrea Fiorillo, classe 1973, napoletano doc, è il nuovo presidente della Società Europea di Psichiatria (EPA), eletto nel 2023 e insediatosi a Madrid nel 2025 per il triennio 2025-2027. Non è solo un accademico, professore ordinario di Psichiatria presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, né solo un clinico di straordinaria competenza.
Fiorillo è un avanguardista, un uomo che incarna la psichiatria del terzo millennio, capace di coniugare scienza, empatia e innovazione. È il terzo italiano a ricoprire questo prestigioso ruolo, seguendo le orme di giganti come Mario Maj, suo mentore e psichiatra di fama mondiale, e Silvana Galderisi. Ma ciò che rende Fiorillo speciale è la sua capacità di guardare oltre le etichette diagnostiche, di mettere la persona al centro, in un approccio bio-psico-sociale che celebra l’unicità di ogni individuo.
Un napoletano alla guida della psichiatria europea
Essere un giovane italiano, napoletano, alla guida dell’EPA è motivo di orgoglio nazionale. Fiorillo, con il suo accento partenopeo e la sua energia contagiosa, porta in Europa un modello di psichiatria che non si limita a curare sintomi, ma abbraccia la complessità della vita umana.
Formatosi sotto la guida di Mario Maj, direttore del Dipartimento di Psichiatria della Vanvitelli e fondatore della prestigiosa rivista World Psychiatry, Fiorillo è considerato da molti il suo naturale successore. I rumors nel mondo accademico lo descrivono come destinato a prendere le redini del dipartimento quando Maj, figura iconica della psichiatria globale, andrà in pensione. Questo giovane napoletano non è solo un erede: è un innovatore che sta scrivendo nuove pagine della salute mentale.
La rivoluzione della Psichiatria moderna
La psichiatria di Fiorillo è lontana dai vecchi stereotipi. “Le diagnosi sono utili, ma non bastano,” ha dichiarato in un’intervista recente. “Dobbiamo guardare ai sintomi, alla persona, al di là delle categorie diagnostiche.” Il suo approccio bio-psico-sociale integra farmaci, psicoterapia e interventi sociali, riconoscendo che la salute mentale non è solo una questione di chimica cerebrale, ma di relazioni, contesti e vissuti.
La Salute Mentale al centro: gli sforzi del Governo Meloni
In Italia, la salute mentale sta finalmente ricevendo l’attenzione che merita, grazie anche agli sforzi del governo Meloni. Sebbene i finanziamenti restino una sfida – in Italia si spende meno del 4% del budget sanitario per la salute mentale, contro un obiettivo europeo del 10% – il governo ha avviato iniziative per rafforzare i servizi territoriali e ospedalieri. Fiorillo, membro del comitato di salute mentale del Ministero della Salute, gioca un ruolo chiave in questo processo, portando la sua visione di una psichiatria moderna e inclusiva. Collabora con le istituzioni per promuovere politiche integrate, come la prevenzione del disagio psicologico nei giovani e il supporto alle categorie vulnerabili, dai migranti alle persone LGBTQ+. Il suo lavoro con il Ministero sottolinea l’importanza della salute mentale come pilastro del benessere sociale, un tema che il governo Meloni sta cercando di affrontare con maggiore determinazione, nonostante le difficoltà economiche.
Un allarme per i giovani: Le nuove droghe e il disagio psicologico
Fiorillo non si tira indietro quando si parla delle sfide che colpiscono i più giovani. In un’intervista al Secolo d’Italia, ha espresso preoccupazione per l’aumento dei disturbi mentali tra adolescenti e giovani adulti, spesso aggravati dall’abuso di sostanze. “Le droghe devastano i giovani che intanto si isolano sempre più dalla società e questo fa crescere l’aumento di depressione e il rischio suicidario già a partire dai 12-13 anni, dice il prof. Fiorillo, che poi aggiunge: “da un punto di vista psicopatologico, non è così rilevante distinguere tra droghe pesanti e droghe leggere, soprattutto per quanto riguarda i rischi legati all’uso e all’abuso di tali sostanze. Sicuramente la distinzione va fatta per quanto riguarda invece gli effetti di queste sostanze sul cervello. Anche le droghe “leggere”attualmente disponibili sul mercato illegale sono – da un punto di vista chimico – potenziate, per cui il rischio di dipendenza e di abuso, oltre che l’impatto sulla salute generale dell’individuo, è fortemente aumentato rispetto alle sostanze disponibili circa 20 anni fa. A tal proposito, è emblematico il caso della cannabis, che oggi contiene percentuali di THC (tetraidrocannabinolo, il principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi della sostanza) molto più elevati rispetto al passato. Per tali motivi, le droghe attualmente disponibili – da un punto di vista clinico e scientifico – vengono definite “ad alta potenza” e si associano ad un rischio considerevole per la salute. Inoltre, un fenomeno emergente e assai pericoloso è la diffusione delle Nuove Sostanze Psicoattive (NPS, novel psychoactive substances ndr), sostanze che vengono sintetizzate in maniera artificiale, spesso in laboratori artigianali, e che non sono ancora rubricate negli elenchi delle sostanze psicoattive: si tratta di sostanze estremamente pericolose in termini di mortalità e rischio di abuso/dipendenza”.
La cronaca ci consegna ogni giorno casi di minori coinvolti in vicende criminali. Dice Fiorillo: “Si tratta di un fenomeno allarmante e purtroppo in costante aumento. Nonostante la violenza abbia caratterizzato da sempre il genere umano, un recente report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha documentato che la violenza rappresenta la principale causa di morte per i soggetti di età compresa tra i 15 e i 44 anni. Ogni anno, oltre un milione di persone perdono la vita a causa di atti di violenza e molti di più sono coloro che subiscono lesioni non fatali. Molti soggetti che vivono in contesti socialmente deprivati, dove la violenza rappresenta un elemento intrinseco e costitutivo della loro esistenza, non pongono adeguata attenzione a tali comportamenti violenti. Ma uno dei problemi principali della società moderna è proprio la mancata percezione del fenomeno, in quanto la violenza può essere identificata e trattata in maniera preventiva, e la ‘cultura violenta’ può essere eradicata. Inoltre, per gli adolescenti, è necessario considerare che il rischio di assumere comportamenti violenti è ulteriormente aumentato per il cosiddetto ‘mismatch neuroevolutivo’, cioè una disincronia tra la maturazione del sistema limbico (quell’area del cervello deputata al controllo delle emozioni e dei comportamenti impulsivi) e dell’area esecutiva”.
Fiorillo insiste sull’importanza di interventi precoci: “Se agiamo subito, molte condizioni sono curabili o addirittura guaribili.” La sua risposta non è solo clinica, ma preventiva: ridurre bullismo, cyberbullismo e stress lavorativo, promuovere stili di vita sani e creare reti di supporto per le famiglie.
L’eccellenza della Vanvitelli
L’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” è un faro della psichiatria italiana, e Fiorillo è parte di un team di professionisti che ne fanno un centro di eccellenza. Diretto da Mario Maj, il Dipartimento di Psichiatria vanta un approccio integrato, con esperti in farmacoterapia, psicoterapia e interventi psicosociali. Tra questi spicca il dottor Perris, responsabile del reparto di Psichiatria, un “drago” delle terapie mediche, riconosciuto per la sua capacità di combinare rigore scientifico e umanità. Il team, composto da giovani talenti e veterani, è all’avanguardia nelle cure dei disturbi mentali, dalla schizofrenia ai disturbi dell’umore, con progetti di ricerca che spaziano dagli psichedelici alla psichiatria digitale.
Un autore prolifico
Fiorillo è anche un autore prolifico, con oltre 200 pubblicazioni scientifiche e più di 15 libri sulla salute mentale, molti dei quali tradotti a livello internazionale. Come editor di European Psychiatry, una delle riviste più prestigiose del settore, Fiorillo dà voce alle ultime scoperte scientifiche, mantenendo un dialogo aperto con la comunità scientifica.
Un futuro di speranza per la psichiatria
Andrea Fiorillo non è solo un medico o un accademico: è un simbolo di una psichiatria che evolve, che guarda al futuro senza dimenticare il passato. La sua leadership all’EPA, il suo impegno con il Ministero della Salute, la sua dedizione ai giovani e alle persone vulnerabili lo rendono un pioniere.
Con Napoli nel cuore e una visione globale, Fiorillo sta trasformando la salute mentale in Europa, celebrando l’unicità di ogni persona e aprendo la strada a cure innovative, come gli psichedelici, che potrebbero rivoluzionare il campo. È un italiano, un napoletano, un giovane, e il suo talento è un vanto per l’Italia.
