Elisabetta Vitone, l'avvocato che fa penare le multinazionali
"Ho fatto un percorso con salite e discese come tutti credo. Il diritto mi piace e ho sempre amato studiare. Ho fatto la mia gavetta con le difficoltà che tutti i neolaureati incontrano e con tutti i sacrifici del caso. Poi la grande soddisfazione di avere uno studio tutto mio senza dover essere sottomessa a nessuno. All’inizio, a meno che non hai uno studio di famiglia, è anche giusto stare sotto il dominus di turno, ma arriva un momento in cui devi fare il salto di qualità ed emanciparti altrimenti non sarai mai nessuno e resterai stagista a vita"
Così giovane e già con una importante vittoria alle spalle, una bella soddisfazione?
Bè giovane si fa per dire ( ride) però devo ammettere che questo tipo di vittorie legali sono fonte di grande orgoglio; più che altro perché vedo la soddisfazione del cliente ed il trionfo della verità, cose non scontante nel mare magnum processuale. Non sempre, infatti, la vittoria giudiziaria corrisponde al mettere in luce la realtà delle cose, insomma a dare giustizia. Quando, poi, dall’altra parte hai un colosso imprenditoriale di un certo peso è più complicato…ti senti piccolo piccolo e, di conseguenza, la vittoria è più saporita. Devo dire però che il merito non è tutto e solo mio, la causa, infatti, l’ho patrocinata con il mio collega ( nonché compagno di vita) l’avvocato Stefano Zaccaro un vero osso duro.
Come è stato rapportarsi con una controparte di fama mondiale?
In realtà per me le controparti sono tutte uguali, non sono mai stata una persona che subisce il fascino dei potenti né in privato né sul lavoro o si lascia scoraggiare facilmente temendo ritorsioni. Ammiro le persone per altre qualità non per la fama o la ricchezza a cui non bado proprio; non ho mai conservato un biglietto da visita ( ride). Ovviamente, però, in questo caso, parlando di una multinazionale così importante c’era un approccio differente. Sapevo che mi sarei trovata davanti una sfida molto più impegnativa, ma non mi sono mai persa d’animo. Sono sempre stata fiduciosa nei miei mezzi e, in generale, credo che la verità abbia una sempre una marcia in più insomma come si dice “ ha il passo lento ma arriva sempre” e difatti…
Avevi già avuto esperienze simili durante la tua carriera di avvocato? Di questa vicenda in particolare cosa ti ha segnato di più?
Sono sincera no. Ho avuto casi contro persone di alto profilo e/o aziende importanti, imprenditori e società, ma non a questo livello sicuramente. La cosa che mi ha soddisfatto di più in questa vicenda è aver dato giustizia ad una parte di molto più “ debole” rispetto all’altra. Come detto non sono persona che “ si cala le braghe” davanti i “ grandi” ed, in generale, i giochi di potere e fama mi annoiano. Preferisco essere dall’altra parte della barricata ed aiutare chi ha più bisogno, quando ci riesco è davvero motivo di orgoglio per me, è la mia missione.
Il tuo lavoro ti piace?
Sì, decisamente. Mi piace perché mi devo misurare in sfide sempre nuove e diverse, studiare tanto e dare il meglio di me. Sono una persona molto suscettibile alla noia non potrei mai fare un mestiere piatto dove tutto è lineare, routinario e non hai obiettivi diversi da raggiungere di volta in volta od ostacoli (grandi e piccoli) da superare. Questo, ovviamente, è anche molto stancante e stressante…soprattutto quando sei donna e sei bionda ( ride). Devi metterci il doppio dell’impegno per essere presa sul serio. Purtroppo, anche se siamo nel 2023, certi stereotipi sono duri a morire, a maggior ragione in settori dove il maschilismo è ancora molto forte. Per un uomo essere superato da una donna è difficile da digerire anche solo misurarsi con essa. Se sei donna e sei bella automaticamente sei un’oca, non è concepibile che tu sia preparata ed intelligente. Questo il pensiero comune, non c’è da fare. Ma poco male, basta esserne consapevoli e comportarsi di conseguenza. All’inizio mi dava fastidio poi mi ci sono abituata e non mi importa più.
Il tuo lavoro da legale è iniziato presto, la strada stata più in salita o più in discesa?
Ho fatto un percorso con salite e discese come tutti credo. Il diritto mi piace e ho sempre amato studiare. Ho fatto la mia gavetta con le difficoltà che tutti i neolaureati incontrano e con tutti i sacrifici del caso. Poi la grande soddisfazione di avere uno studio tutto mio senza dover essere sottomessa a nessuno. All’inizio, a meno che non hai uno studio di famiglia, è anche giusto stare sotto il dominus di turno, ma arriva un momento in cui devi fare il salto di qualità ed emanciparti altrimenti non sarai mai nessuno e resterai stagista a vita. Quel salto, nel buio, io l’ho fatto con il mio compagno quando decidemmo di mettere su uno studio tutto nostro rischiando tanto, ma guardami ora sono il capo di me stessa. Questa cosa non ha prezzo in termini di libertà personale e professionale. Personalmente non potrei mai stare “sotto padrone”, per me sarebbe fonte di frustrazione dover soggiacere dalle scelte professionali altrui, mi sentirei inutile a dire grazie a qualcuno sopra di me e dipendere, anche in termini economici, da un superiore. Nonostante ciò non mi sento mai arrivata anche se ho raggiunto un certo grado di stabilità economica e soddisfazione professionale. Come diceva Michelangelo “ I’m still learning”
Oltre che avvocato sei anche nell’entourage di una importante società di intermediazione finanziaria, riesci bene a conciliare entrambi gli impegni?
Si assolutamente. Come avvocato mi sono specializzata nel diritto societario e finanziario così mi riesce facile assolvere anche gli impegni nella società dove, principalmente, faccio transazioni, contratti e stragiudiziale. Se non fosse così non avrei resistito né al carico di lavoro né allo stress di posizioni così impegnative.
Il mercato finanziario attuale è in buone condizioni?
Purtroppo no. Tre anni di pandemia e la conseguente guerra ancora in corso hanno portato delle forti lacerazioni nell’assetto finanziario del nostro paese e non solo. Diciamo che non è un momento buono per investire o, peggio, fare mutui. Il mondo finanziario nel suo complesso ha subito una delle più grandi flessioni degli ultimi anni. e non solo in Italia. Tuttavia un minimo di ripresa inizia a intravedersi.
Tra le altre cose sei anche autrice di diverse pubblicazioni giuridico- scientifiche e scrivi su riviste altamente specializzate di diritto. Una vera donna multitasking
Ahahah sì anche io amo definirmi così. Bè questa è una cosa che mi piace tantissimo. Le pubblicazioni fatte insieme al mio compagno ( e come detto anche collega) sono il mio fiore all’occhiello. Sono frutto di mesi di studio e nottate per poter portare a compimento le opere nei tempi ristretti che ci dava la casa editrice, insomma un grande impegno e sacrificio ecco perché ne vado tanto fiera. Hanno avuto un grandissimo successo: più volte best seller e svariate ristampe. Le persone mi scrivono per complimentarsi quando studiano su un nostro volume e questo mi rallegra. Abbiamo fatto delle opere molto avveniristiche perché, a differenza dei normali manuali, hanno un taglio pratico che, alla gente è piaciuto, dagli studenti ai professionisti. In ultimo abbiamo partecipato alla stesura di un codice di procedura civile questa per me è stata una delle più grandi soddisfazioni, ne sono davvero tanto tanto orgogliosa. Vedere il mio nome su quello che è il massimo strumento del giurista è veramente bello.
E poi sei anche una mamma in una società dove esserlo penalizza tanto la donna sul lavoro. In Italia non si fanno più figli per questo motivo. Tu come hai vissuto la maternità in questo senso, ti ha penalizzato? Hai dovuto scegliere e/o fare delle rinunce?
Su questo puto avrei tanto da dire. Ovviamente i miei figli sono la mia vita per cui ogni eventuale rinuncia fatta per loro la vale tutta senza rimpianti. Ho cercato, ad ogni modo, di portare avanti carriera e maternità con mille difficoltà in primis quella di non avere alcun aiuto ( non ho mamma ,né suocera, né tata) se non dal mio compagno, un padre, tra l’altro fantastico e presente. E’ stato ed è difficile barcamenarsi e fare tutto alla perfezione…stancante e molto molto provante. Faccio tanti sbagli, ma ai miei figli per quanto mi costa in termini di tempo e fatica non faccio né farò mancare mai la mia presenza sopratutto adesso che sono così piccoli. Diciamo che mi interessa più accompagnare mio figlio a nuoto che farmi una piega o avere una manicure perfetta. Tutto il mio tempo libero è per loro ed ogni impegno lavorativo può attendere se a chiamare sono i bimbi. Cerco di incastrare tutto facendo dei grandi salti mortali per il resto basta solo tanta organizzazione e scordarsi di essere stanche.