Il corsivo di Argia Di Donato - Chapeau a Nordio, la Riforma protegge dall'abuso punitivo di certe correnti di magistrati

Argia Di Donato • 1 giugno 2024

L'attivista di Nomos Movimento Forense sottolinea lo scandalo delle “correnti” all’interno del CSM e la possibilità per i magistrati di “saltare” dalla funzione requirente a quella giudicante, che ha deformato l’imparzialità del giudice con grave, e spesso, irreparabile pregiudizio per i singoli e la collettività. La nuova riforma, ben prevede carriere separate per i magistrati, garantendo che accusa e difesa siano su un piano di “vera” parità e l’organo giudicante “realmente terzo” rispetto ad entrambe

Non posso che esprimere il mio plauso, come giurista e come cittadina, per la riforma della giustizia a firma del Ministro Nordio, uomo dalle alte e preziose qualità che, con il nuovo assetto normativo proposto, dimostra equilibrio e coraggio, assicurando, finalmente, l’impianto giuridico penale dall’abuso e dell’arbitrio punitivo.


La riforma viene concepita in un momento critico per il pianeta giustizia: la digitalizzazione del processo e la necessità di speditezza delle procedure, oltre ad una serie di altri aspetti problematici, rendono il campo d’azione ristretto rispetto al conseguimento di una giustizia giusta. La deriva degli ultimi anni ha marcato il decadimento del “diritto dei reati e delle pene”: la magistratura, “ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere” si è resa protagonista di veri e propri abusi, minando ogni “conquista di civiltà” del diritto penale.


Lo scandalo delle “correnti” all’interno del CSM e la possibilità per i magistrati di “saltare” dalla funzione requirente a quella giudicante, ha deformato l’imparzialità del giudice con grave, e spesso, irreparabile pregiudizio per i singoli e la collettività. La nuova riforma, quindi, ben prevede carriere separate per i magistrati, garantendo che accusa e difesa siano su un piano di “vera” parità e l’organo giudicante “realmente terzo” rispetto ad entrambe.


Se appare provvidenziale la scelta dei due CSM differenti per funzioni, un Consiglio superiore della magistratura giudicante e un Consiglio superiore della magistratura requirente, ancora più opportuna ed incisiva é la determinazione del sorteggio per la nomina dei suoi membri; corretta, inoltre, l’istituzione di un'Alta Corte di Disciplina, priva di commistioni od ingerenze “altre” (attesa l’incompatibilità del ruolo di membro della stessa con cariche politiche) con funzione disciplinare. L’auspicio è che l’iter di approvazione del ddl proceda speditamente e che l’eco contrario dell’ANM non produca “effetti avversi”.

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