Pomigliano, l'incognita Destra che potrebbe spiazzare i pronostici

Francesco Cristisani • 11 marzo 2023

A rendere l’incognita ancora piú vasta è soprattutto il fattore legato al personale politico cittadino di Fratelli d’Italia. Uno zoccolo duro, un manipolo di uomini che resiste, nonostante lo scorrere del tempo, rappresentato da militanti storici che hanno attraversato l’era del Movimento Sociale di Almirante, sono passati per la svolta di Fiuggi di Fini, e ora si ritrovano con la riscossa della Giorgia

È piuttosto difficile pronosticare quanta influenza potrá avere la vittoria di Giorgia Meloni sul risultato che fará la destra pomiglianese alle prossime amministrative. Il vento di destra nella cittá delle fabbriche ha sempre spirato debole. Giá alle ultime politiche il dato percentuale raccolto ha sfiorato il 10 per cento, ben lontano dalla media nazionale. Ma quando si vota per il comune, si sa che è tutta un’altra cosa. E a Pomigliano il feeling elettorale con la destra vera e propria non è mai stato troppo.


A rendere l’incognita ancora piú vasta è soprattutto il fattore legato al personale politico cittadino di Fratelli d’Italia. Uno zoccolo duro, un manipolo di uomini che resiste, nonostante lo scorrere del tempo, rappresentato da militanti storici che hanno attraversato l’era del Movimento Sociale di Almirante, sono passati per la svolta di Fiuggi di Fini, e ora si ritrovano con la riscossa della Giorgia. Sempre loro, una pattuglia sulla cui coerenza certo non c’è da dubitare. Ma proprio per questo, la cui capacitá attrattiva si è giá dimostrata, nel corso di molti lustri e campagne elettorali. E senza che sia mai assurta al ruolo di massa critica, quella cioè che in fisica si definisce come in grado di determinare la reazione.


A ciò si aggiunge una certa pigrizia di iniziativa rispetto ai temi politici di rilievo nazionale. A Pomigliano, anche dopo la vittoria parlamentare delle destre, non c’è stata alcuna iniziativa pubblica che abbia visti impegnati esponenti di rilievo centrale, per fungere da traino politico e capitalizzare anche a livello periferico il risultato di stare alla guida della nazione.

Insomma, questo per dire che il dibattito della destra locale non si è giovato del fatto di aver conquistato il governo, né dello storico primato femminile a palazzo Chigi.


Orfani da tempo di una propria rappresentanza in consiglio comunale, i seguaci pomiglianesi di Giorgia Meloni negli ultimi anni si sono limitati a far sentire la propria voce attraverso qualche manifesto, la forma più tradizionale e antica di comunicazione con il potenziale elettorato.

La loro capacitá di competizione alle prossime elezioni comunali perciò dovrá fondare tutto o quasi sulla validitá della scelta di chi mettere in lista. Ma su questo terreno di confronto il rischio di arrivare molto dietro gli altri è concreto. Perché la composizione delle liste per le comunali risponde a logiche e segue schemi strategici che gli altri competitors conoscono troppo bene e sanno manovrare ancora meglio.


Poi c’è l’incognita delle alleanze. Con chi potrebbero fare cartello i Fratelli d’Italia pomiglianesi? È anche questione di omogeneitá politica, ma non solo. Da punto di vista strettamente pratico, la Lega Nord, tradizionale spalla nazionale, qui da noi è in fase calante, senza nemmeno aver mai raccolto granché in passato. Alle passate consultazioni, quelle vinte da Del Mastro, erano andati nel gruppo di liste a sostegno di Maurizio Caiazzo sindaco, più per diritto di tribuna che per un vero e proprio ruolo di spinta.


Oggi sarebbe lecito aspettarsi di vederli stringersi a coorte con un candidato loro espressione diretta. Cosa non facile, perché servirebbe uno che metta in conto, come nell’inno nazionale cui è ispirato il nome stesso del partito, di essere anche pronto alla morte (ovviamente politica), nello scontro con le corazzate dei voti avversarie che si profilano all’orizzonte. Insomma, viste da destra le prossime consultazioni cittadine si presentano nient’affatto facili, parallelamente ad aspettative mai tanto elevate come oggi.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Marianna Marra 14 novembre 2025
L’incantesimo si è svolto in un bignami di vite vissute che hanno fatto la storia della tradizione e tuttora fanno scuola all’innovazione.
Autore: Redazione 6 novembre 2025
Comunicato Stampa: LINA E LE ALTRE
Autore: Felice Massimo De Falco 3 novembre 2025
Anna Poerio Riverso non scrive una biografia: tesse un arazzo familiare dove ogni filo è un documento inedito, ogni nodo un’emozione trattenuta. Con rigore accademico e pudore affettivo, l’autrice ci guida tra lettere autografe, poesie manoscritte, atti processuali, fino a farci toccare la carta ingiallita su cui Carlo, incatenato, annotava: «La catena è pesante, ma più pesante è il silenzio di chi sa e tace». In sole 128 pagine, dense come un distillato di storia vissuta, il volume si articola in capitoli che si intrecciano come i rami di un ulivo secolare, radicato nel suolo meridionale proteso verso l’epica nazionale. Ma un solo luogo accoglie per sempre i resti di una Famiglia di Patrioti: Pomigliano d’Arco. Potremmo chiamare Pomigliano in mille modi: Stalingrado del Sud per le sue lotte operaie, città di solerti lavoratori, terra di grandi figli come il presidente della Repubblica Giovanni Leone e tanti altri. Ma quando il sole tramonta dietro il Vesuvio e il vento passa tra le croci del cimitero, Pomigliano d’Arco resta la città dei Poerio e degli Imbriani. Perché qui non è sepolto solo il loro corpo: è sepolta la parte migliore di noi.
Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Altri post