VISITE

Blog Layout

Intervista ad Angela Luce: "La mia erede? Resta un punto interrogativo"

Felice Massimo De Falco • mar 28, 2022

Intervista ad Angela Luce: "La mia erede? Resta un punto interrogativo"

Dire che Angela Luce è nata a Napoli è solo una nota biografica.

Angela Luce “è Napoli” perché della sua città rappresenta appieno l’anima vibrante: bellissima, dissacrante, accogliente, violenta, trasgressiva, dolce, malinconica, istrionica, sincera.

E da Napoli parte la sua meravigliosa avventura che la porta a raggiungere le più alte vette delle varie espressioni artistiche che le sono tutte congeniali.

Tra cinema, teatro, televisione e canzone, ha lavorato con i più grandi nomi dello spettacolo: Totò, Eduardo, Manfredi, Mastroianni, Gassman, De Sica, Giannini, Avati, Martone, Visconti, Zeffirelli, Tognazzi, Steno, Pasolini.                                                                                               

Grazie al teatro, ha girato mondo con due spettacoli in particolare: “Napoli notte e giorno” di Viviani e “Rugantino”. Su Viviani ha tenuto lezioni all’Università di Bologna e di Napoli.

Per meriti artistici è stata ricevuta da Pertini, da Scalfaro e da Margaret d’Inghilterra, in rappresentanza della Corona.

Nel 2013, per i suoi 60 anni di carriera, il Comune di Napoli, ha organizzato una Serata d’Onore al Teatro Mercadante.

È l’artista italiana più longeva ancora in attività.

 

La tua carriera è un caleidoscopio infinito. Hai fatto tutto. C’è qualcosa di cui hai rammarico che avresti voluto fare?


Sì, tutto quello che non ho fatto.


Hai lavorato coi grandi della musica, del teatro, dello spettacolo. Chi ti ha lasciato una traccia interiore nella tua carriera?


Tutti. Ma soprattutto il mio primo, grande Maestro: Eduardo. E poi Totò, Pasolini, Zeffirelli, Mastroianni e tantissimi altri perché ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa.

 

Come nasce Ipocrisia?


Nasce dal racconto di un mio vissuto all’amico Pino Giordano che, scritto il testo, propose al M° Eduardo Alfieri di musicarlo. Giordano e Alfieri erano, prima di tutto, miei cari amici, poi due grandi autori che molto spesso hanno collaborato con me.

 

Com’è stato l’incontro con Eduardo De Filippo?


Avvenne grazie ad un grandissimo attore, Ugo D’Alessio che era amico di mio padre. Lo pregai di farmi conoscere il Direttore (così lo chiamavano tutti) perché avevo letto sul giornale che cercava nuove reclute per la compagnia “La Scarpettiana”; dopo le insistenze anche di mio padre che voleva accontentarmi, alla fine si convinse e mi accompagnò al Teatro San Ferdinando per presentarmi al grande Eduardo. Lo incrociammo lungo il corridoio che dal palcoscenico portava ai camerini e D’Alessio gli disse che volevo fare il provino perché il mio desiderio era quello di fare l’attrice. Eduardo mi guardò e mi chiese se avessi preparato qualcosa; io, nonostante l’emozione di trovarmi davanti ad un mostro sacro, senza esitazione dissi: “Sì Direttore, ho preparato due poesie, una di Salvatore di Giacomo e l’altra (facendo il suono bleso tipicamente spagnolo) di Garcìa Lorca”. Lui scoppiò a ridere e disse a D’Alessio: “Questa non ha bisogno di provino!” e mi fece il contratto quel giorno stesso.

Cominciai l’anno teatrale con una sola battuta nella commedia “Na Santarella” e lo conclusi con due ruoli da protagonista in “Era zetella ma…” e “’O tuono ‘e marzo”.

Ovviamente la più bella soddisfazione la ebbi quando mi volle al suo fianco, come protagonista, nella registrazione televisiva della commedia “Il contratto”. Sarò sempre grata al mio Direttore!

 

 

 

Che differenze caratteriali ed artistiche aveva con Nino Taranto?


Avevano un modo di calcare la scena completamente diverso l’uno dall’altro, tanto da renderli imparagonabili.

 

Con chi avresti voluto lavorare e non c’è stata possibilità?


Con Fellini. Lui mi stimava tanto, ma dal provino che feci per il ruolo di Gradisca, risultai troppo giovane, fresca e pulita per il personaggio. Conservo ancora la bellissima lettera nella quale mi comunicava tutto il suo rammarico per non potermi avere nel film.

 

Angela Luce nella vita di tutti i giorni è quella che si vede in tv?


Angela Luce quando interpreta il personaggio diventa il personaggio stesso, non solo col trucco esterno, ma soprattutto nell’animo. Nelle interviste, Angela Luce è Angela e basta.

 

Cos’è la femminilità?


La femminilità è un insieme di sensazioni ed emozioni che, mescolandosi tra loro, vanno incontro ad un mistero.

 

Chi è l’artista brava?


La persona che, recitando o cantando, riesce a trasmettere al pubblico le proprie emozioni.

 

Chi è la tua erede?


Credo che questa volta la domanda sia io a doverla fare a te: chi è la mia erede?


Share

Tutti gli articoli

Autore: Vittorio Schiavone 16 giu, 2024
Vittorio Schiavone, psichiatra, ci parla del Litio, uno dei farmaci più prescritti al mondo per trattare sopratutto il disturbo bipolare. "Chi prescrive la litiemia? Mettendo da parte le prescrizioni corrette, che sono generalmente fatte dagli psichiatri, restano due grandi classici: il paziente e medici non psichiatri. Nel primo caso il paziente si auto prescrive la litiemia in ossequio alla tradizione orale, perché il figlio di Carmelina ha sintomi simili ai suoi ed il suo psichiatra, che è professore e viene dal Nord, gliela fa fare. Nel secondo caso, invece, c’è un medico che si ricorda qualcosa del suo esame di psichiatria e, in totale buona fede, vuole essere d’aiuto per trovare una spiegazione ad una condizione che altrimenti non sa spiegarsi. Fatemi precisare, in questo caso, anche se sapete quanto io odi farlo. Le litiemie prescritte da non psichiatri sono molto rare, negli ultimi tempi ancor di più: credo me ne capitino una o due all’anno".
Autore: Mario Sorrentino 14 giu, 2024
I neodiplomati sono perfettamente consapevoli di ciò e lo mettono in preventivo: quasi 6 su 10 già oggi temono di entrare a far parte di quei «giovani che non studiano né lavorano». Circa la metà di questi, addirittura, ne è quasi certa. Un numero, il loro, che in soli dodici mesi èulteriormente cresciuto: nel 2023 gli «spaventati» erano poco più del cinquanta per cento del totale. Per gli studenti in uscita dal sistema scolastico si può fare poco - ad aiutarli ci dovranno pensare i professionisti che si occupano di formazione terziaria e inserimento nel mondo del lavoro - ma per quelli che ancora sono tra i banchi qualcosa ci si può inventare. Lavorando soprattutto sull'orientamento che, a quanto pare, sembra essere il vero anello debole della catena.
Autore: Vera Dugo Iasevoli 13 giu, 2024
Federico II di Svevia fu anche promulgatore, con le “Assise di Ariano”, di una nuova Costituzione del Regno di Sicilia e fu mecenate di tanti uomini di ogni etnia e cultura, fra cui: storici, poeti, matematici, geografi, architetti. Dunque, è sempre così? Da uomini eccezionali nasceranno altri uomini eccezionali?
Autore: Alessia De Filippo 13 giu, 2024
La storia di Marco è un potente promemoria del potere della comunità e della solidarietà umana. In un mondo spesso dominato da problemi individuali, la sua rinascita è un faro di speranza per chi combatte contro le proprie dipendenze, dimostrando che, con l'aiuto giusto, è possibile risorgere dalle ceneri e costruire una vita migliore.
Autore: Marianna Marra 12 giu, 2024
Ecco dunque che con garbo, finalmente, questo ideale di eterea bellezza ritorna protagonista, a dispetto dello sfarzo e del cattivo gusto, proprio nelle nuove collezioni sposa 2025 di Atelier Signore dove tutto, dall’ambientazione di inequivocabile rimando rinascimentale, alla quasi “spirituale” fattura degli abiti, sembra rievocare, in una visione onirica, proprio una delle opere più famose dell’artista Sandro Botticelli ; si tratta del dipinto La Primavera , realizzato con la tecnica della tempera grassa su tavola e suo capolavoro, databile intorno al 1480 circa e considerato patrimonio indiscusso del rinascimento italiano.
Autore: Mario Sorrentino 11 giu, 2024
I giovani hanno paura del fallimento perché il discorso sociale li sta abituando a questo. Non bisogna considerarlo come una maledizione, è invece una risorsa: la nostra risposta, che non è necessariamente quella che l'altro vuole, è indice di qualcosa di profondamente nostro e intimo. Riconoscere i propri limiti umani può aiutare a gestire non solo l'ansia della prova, ma anche quella di sbagliare. L'ultimo consiglio ai maturandi è il seguente: "Uscite di casa, fatevi una passeggiata e chiudete i libri, quello che è fatto è fatto.
Autore: Mario Volpe 10 giu, 2024
Nelle relazioni a distanza c’è un’ipertrofia della vista e dell’udito che ha tagliato fuori l’altra metà dei sensi, che nei soggetti più sensibili rischiano l’annichilimento e la deriva verso problemi comportamentali e, nei casi più gravi, depressivi. Lo strumento tecnologico in sé non è responsabile della trasformazione sociale e degli abbattimenti emotivi, ma è il suo utilizzo irresponsabile che scivola verso una dipendenza sempre più forte. Non è, quindi, un caso che le manifestazioni di depressione giovanili ­– nella fascia tra i tredici e i diciotto anni ­– siano aumentate dopo le restrizioni per il contenimento della pandemia da Covid19, durante la quale è stato fatto un uso massivo dello strumento social.
Autore: Velleca Donato 10 giu, 2024
La propaganda pro-Gaza che trova terreno fertile anche nei collettivi studenteschi nelle nostre università, sembra non conoscere confini e ignora la storia passata e recente. Il massacro e la brutalità su civili inermi e bambini è sempre deprecabile da qualsiasi parte essa provenga, per cui le manifestazioni in unica direzione di Bologna e la bandiera palestinese sulla facciata del Duomo di Milano forse sono il punto di non ritorno di una presa di posizione a favore dell'ipocrisia e della violenza di Hamas.
Autore: Raffaella Braccolino 10 giu, 2024
La protezione della pelle dal sole e la scelta del make-up ideale per una pelle abbronzata sono aspetti fondamentali per mantenere la salute e la bellezza della pelle. Ecco una guida completa per prendersi cura della pelle esposta al sole e valorizzare al meglio l'abbronzatura con il make-up giusto.
Autore: Vittorio Schiavone 09 giu, 2024
"La terapia, in psichiatria, non fa il monaco, mai. Non mi restava che dare la colpa ad Akiskal ed al suo vizio di vedere bipolari ovunque. Bipolari sotto soglia, appena accennati, sussurrati: tutti se stanno male vanno trattati. Del resto, non c’è disturbo senza disagio. Ma quando il disagio c’è, e qui c’era in maniera lentamente ingravescente, la terapia deve essere proposta. Del resto, non mi è mai capitato che una persona giungesse da me per curiosità, anche se non sempre ho ritenuto opportuno di trattare i sintomi che mi venivano presentati. Del resto, non si trattano i sintomi, ma anche questa è un’altra storia". Di Vittorio Schiavone, primario di Psichiatria presso la Clinica Hermitage di Capodimonte (Na)
Altri post
Share by: