Italia, si mangia più pesce ma non si pesca più

22 agosto 2022

Italia, si mangia più pesce ma non si pesca più

Il rapporto ormai è inversamente proporzionale: si consuma più pesce ma diminuisce il numero dei pescatori disposti a pescarlo. Tant’è che dal 1988 a oggi le flotte dei porti italiani si sono dimezzate, così gli equipaggi e anche il quantitativo del pesce pescato.


l tempo stesso, però, è raddoppiata la dipendenza del pesce importato dall’estero. La pesca è certamente un’attività millenaria, tuttavia oggi per mancanza di tutele, di un equilibrio tra ambiente e lavoro, per mancanza di ricambio generazionale, essa rischia di vedere presto la propria fine, a causa di un considerevole depauperamento di risorse ittiche dentro i mari ma anche per un’assenza generalizzata, vera e propria, di lavoratori del settore.Di fatto in Italia la pesca continua tutt’oggi a dare lavoro a circa 35mila persone con una flotta peschereccia di 11.926 unità concentrate essenzialmente in Sicilia e in Puglia, e una produzione attribuibile alla cattura che se nel 2016 è arrivata a 185.300 tonnellate e oggi è invece scesa a 130.085.


Basti pensare, ad esempio, che soli vent'anni fa Manfredonia aveva una flotta di oltre 500 pescherecci, adesso le barche presenti non arrivano neppure a 300, tant’è che molti pescatori sono dovuti emigrare in altri porti dell’Adriatico, più a nord, o più semplicemente hanno anche smesso di pescare per tutte le problematiche che la pesca oggi comporta.

Il risultato, di fatto, è che quasi la metà dei manfredoniani in età adulta è disoccupata. Anche se secondo dati statistici recenti, Manfredonia è uno tra i principali porti italiani per numero di imbarcazioni dedite alla pesca; per quanto, se si considera la stazza lorda, il primato spetta al porto di Mazara del Vallo che schiera circa 220 imbarcazioni con 16.725 tonnellate di stazza lorda complessiva.


Però, dal 1991 a oggi sono state demolite in Italia quasi 6.000 imbarcazioni, soprattutto quelle per la pesca a strascico che è la più rappresentativa dei nostri mari. I quantitativi del pesce pescato, inoltre, sono poi drasticamente calati negli ultimi trent’anni a causa di un settore marinaro sempre più in crisi per l’aumento del prezzo del gasolio e dell’abbassamento di quello del prodotto, ma a causa anche di normative restrittive, zone di pesca interdette, multe salate e molti altri cavilli burocratici.

Si osserva anche che i governi italiani degli ultimi decenni oltre a essersi apparentemente disinteressati dei pescatori e del loro indotto, non sono riusciti a risolvere la problematica sulle acque territoriali, che si estenderebbero di norma per 12 miglia marine da ogni costa, e sulle “acque contese” con i paesi marittimi confinanti che al contrario del nostro paese spesso dispongono in mare di vere e proprie ZEE , ovvero “zone economiche esclusive”.


In definitiva, a guadagnarci nel Mediterraneo sono stati soprattutto gli stati che si affacciano sui nostri stessi mari, come la Francia, la Croazia, ma anche i paesi del Nordafrica.

Sulle nostre tavole, del resto, ormai il 60% del pescato arriva da mari non italiani, spesso extraeuropei, in particolari dall’Oceano Indiano e Pacifico. I paesi scandinavi, per esempio, anche a causa della loro posizione geografica più isolata in mezzo ad acque internazionali, dispongono di imbarcazioni industriali strutturalmente più grandi e adatte a pescare in profondità.


Mentre la Cina immette annualmente sul mercato circa 81 milioni di tonnellate di pesce, di cui tre quarti viene pescato “in cattività”. Prevale invece l’acquacoltura che negli ultimi dieci anni ha ricevuto in contributi e sostegni dalla Ue oltre 320 milioni di euro, pari al 40% della spesa europea per l’ittica.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Iazzetta Giuseppe 26 maggio 2025
La cura del verde e il suo risvolto psicofisico
Autore: Iazzetta giuseppe 25 maggio 2025
Capitolo 1
Autore: Marianna Marra 19 maggio 2025
Marianna Marra : "Gennaro Regina discende da una famiglia di editori d’arte e librai antiquari dal 1880, custode di quel cordone ombelicale a tre vasi che tutt'ora gli consente un prolifico scambio di sangue con la sua terra madre adorna di storia e di simbologie ".
Autore: Felice Massimo De Falco 16 maggio 2025
La resilienza di Alessia è una sintassi fluida, fatta di un sé che agisce, di sorrisi che trasformano, di una comunità che accoglie, di pause che creano, di una malattia che insegna. È una lingua che rifiuta la fretta e abbraccia la connessione, che trova bellezza nel ritmo lento di un sorriso condiviso. In Ritratti a viva voce, celebrato l'11 maggio 2025 a San Quirico d’Orcia, Alessia è una strofa di un poema collettivo, una donna che, con ogni risata, ricorda al mondo che la resilienza non è solo sopravvivere: è vivere, amare e costruire, un sorriso alla volta.
16 maggio 2025
Il progetto si pone come baluardo contro quella che le promotrici descrivono come una deriva culturale, morale e sociale, proponendo una presenza femminile che coniughi fermezza e cura. «Donne di Destra è un invito a tutte le donne a impegnarsi attivamente, non per occupare spazi di potere, ma per costruire una politica che guardi al futuro senza dimenticare le nostre radici», affermano le quattro fondatrici, evidenziando il ruolo della donna come custode di valori e tradizioni.
Autore: Iazzetta 13 maggio 2025
A due giornate dal termine, si rincorrono i sogni tra dubbi e passione del popolo partenopeo, sempre pronto a sostenere ed osannare i loro amati beniamini. In una stagione tra alti e bassi in cui sembra essersi ritrovata la calma, la serenità e il temperamento visto con intensità nella stagione di "spallettiana" memoria. Quest'anno, tutto sembra possibile, l'ammiccamento al quarto scudetto è avvenuto con successo e il sogno di tanti giovani partenopei e di correre in strada a festeggiare cucito al petto il quarto scudetto napoletano. I sacrifici tanti, ci sono stati, il gioco di Mister Conte ha prodotto ottimi risultati, sebbene qualche lacuna in termini di intensità e di cinismo si sia evidenziata più volte nell'arco della stagione, non ultimo il pareggio di Genoa, in cui la squadra pur producendo un ottimo gioco, si è fatta raggiungere ben due volte. Resta importante mantenere la calma , in questo finale di stagione e tirare fuori gli artigli, lasciar andar via le pressioni e le paure, usare la tenacia e la regolarità che ha contraddistinto i nostri beniamini.
Autore: Mario Sorrentino 12 maggio 2025
Educare alla consapevolezza della sessualità significa rendere più consapevoli i ragazzi rispetto alle inevitabili implicazioni di tipo psichico e sociale che la diversità sessuale comporta.I genitori solitamente aspettano che siano i figli a rivolgere loro delle domande, a loro volta i ragazzi, spesso faticano a fare tali domande per l’imbarazzo che potrebbe comportare. La paura di essere giudicati o di porre quesiti “sbagliati” induce i giovani adolescenti, e non solo, a non confrontarsi né con le figure adulte di riferimento (genitori, insegnanti) né con i pari; i ragazzi e le ragazze cercano le risposte ai loro quesiti sui social, su Internet o su qualche blog spesso gestito da altri pari. Tutto questo genera risposte poco precise ma soprattutto non sempre o non del tutto corrette, con il rischio di diffondere false credenze e aspettative errate sulla sfera sessuale, emotiva e relazionale.
Autore: Felice Massimo De Falco 11 maggio 2025
"Quel che so di loro" è un memoir politico che intreccia analisi storica e riflessione personale, offrendo un ritratto lucido e critico della Seconda Repubblica. Elio Vito emerge come un testimone privilegiato delle trasformazioni del berlusconismo, da esperimento liberale a forza subalterna alla destra, e della crisi della politica italiana, segnata da trasformismo e disaffezione. La sua storia è quella di un radicale che ha cercato di portare i valori di libertà e giustizia in un partito che, col tempo, ha smarrito la propria identità: “La libertà, vince, sempre. Anche le mie dimissioni, in fondo, sono state un piccolo gesto di libertà” .
Autore: Felice Massimo De Falco 5 maggio 2025
“La follia non è solo un’ombra, ma una luce che illumina il genio. Nei miei studi su grandi personalità, ho visto come il dolore mentale possa trasformarsi in forza creativa". Ghaem i, con quest’opera, ci invita a ripensare la leadership attraverso la lente della psichiatria, mostrando come qualità legate a disturbi dell’umore – realismo, empatia, resilienza e creatività – abbiano reso leader come Lincoln e Churchill eccezionali in tempi di crisi, mentre figure come Sherman e Ted Turner hanno brillato per la creatività bipolare. Combinando storia e psichiatria, Ghaemi dimostra che la ‘normalità’ di leader come Chamberlain o Bush può fallire, e che persino alcune follie, come la psicosi, possono generare dispotismo, offrendo una visione audace che destigmatizza la malattia mentale e ne rivela i benefici per la società.” La prefazione è a cura della professoressa Liliana Dell'Osso, Presidente della Società italiana di Psichiatria.
Autore: Felice Massimo De Falco 3 maggio 2025
La sua mission è tornare a considerare i pazienti come persone prima ancora che malati.
Altri post