Transizione ecologica, Andrea Barabotti (Lega): "Investimento e sostenibilità sono le parole d'ordine"

Felice Massimo De Falco • 18 febbraio 2023

Transizione ecologica, Andrea Barabotti (Lega): "Investimento e sostenibilità sono le parole d'ordine"

L’Italia ha tra i suoi obiettivi primari la transizione ecologica. Innanzitutto di cosa parliamo?


Per me l’unica transizione ecologica accettabile è quella che riesce a coniugare la tutela ambientale con la necessità di salvaguardare il nostro sistema produttivo e quindi il nostro benessere. La sensibilità ambientale sta assurgendo a fenomeno di massa e certi temi diventano patrimonio della coscienza collettiva grazie al livello di benessere che abbiamo raggiunto. Senza sviluppo non c’è benessere, senza benessere non c’è sensibilità ambientale


- Il governo ha destinato quasi 60 mld di euro al miglioramento dell’ambiente. Lei come li spenderebbe?


La miglior cura è la prevenzione. Realizzare infrastrutture moderne per coniugare il nostro benessere con il benessere dell’ambiente che ci circonda, aiutare e sollecitare le regioni sbadate a chiudere il ciclo dei rifiuti correttamente, investire in ricerca e innovazione tecnologia, per continuare a crescere con lo sguardo rivolto alla sostenibilità, che non deve essere una parola vuota, avendo sempre lo sguardo verso le future generazioni. Certamente occorre agire tempestivamente laddove esiste un rischio concreto per l’ambiente e la nostra salute. È necessario realizzare bonifiche in buona parte del Paese cosi come mettere in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico e sismico. Per affrontare e vincere la sfida della transizione ecologica dobbiamo avere un approccio pragmatico. Per intenderci: la decrescita felice è una contraddizione in termini, anzi una vera e proprio sciagura.

- Uno dei punti centrali della transizione è l’economia circolare. Per far sì che avvenga quali sono i presupposti e i cambiamenti radicali che devono fare i cittadini?


I cambiamenti impattanti non servono, sono solitamente rigettati. Non possiamo chiedere ai cittadini di farsi carico delle scelte su cui la politica ha tardato. È il settore pubblico, sono le istituzioni che devono farsi carico dei cambiamenti dando l’esempio e, soprattutto, definendo il percorso che poi imprese e cittadini dovranno seguire. I cittadini vano informati con educazione e incentivi lungimiranti verso stili di vita migliori per gli individui e per le comunità.

- Si parla molto di energie rinnovabili. Quanta convenienza c’è ad installare sulla propria casa pannelli fotovoltaici?


La convenienza dipende da quanto la nostra abitazione è esposta al sole. Tendenzialmente sono convenienti, anche se le recenti politiche di incentivazione spinte hanno provocato un aumento generalizzato dei prezzi

- Si parla anche di impianti agro-voltaici per ridurre i gas serra. Se ne vedono in Italia?


Se ne vedono, anche se alcune norme ne limitano fortemente l’installazione. Credo siano un buon modo per conciliare certe produzioni agricole con la necessità di produrre energia. Un errore che non dobbiamo fare nella corsa agli approvvigionamenti energetici è quello di sottrarre terreno alla produzione agricola per la produzione energetica. Gli impianti agro-voltaici in alcuni casi possono essere un ottimo compromesso.

- Transizione ecologica è anche migliorare la rete elettrica e dell’acqua. Cosa si può fare in questo settore?


Investire, investire, investire. Tra le infrastrutture a cui faccio riferimento nella seconda domanda sono sicuramente ricomprese queste. Dobbiamo iniziare a pensare in chiave strategica, guardare alle sfide del futuro. Penso che il governo abbia intrapreso la strada giusta. Per quanto concerne le vie d’acqua le politiche hanno il dovere di garantire il raggiungimento degli obiettivi europei sulla qualità ma anche di sicurezza idrica. Nel nostro paese abbiamo due problemi: la siccità in alcuni periodi dell’anno, che ci impone di costruire bacini di accumulo; le intense piogge in alcuni mesi, che ci impongono degli interventi per garantire la sicurezza idraulica. Infine, c’è il tema della perdita della risorsa idrica. Basti pensare che oltre il 40% della risorsa idrica viene dispersa nel reticolo del SII.

- C’è un paradosso: le case automobilistiche producono auto elettriche ma costano tanto come tanto costa ricaricarle. Allora che si fa?


Innanzitutto non è detto che solo le auto elettriche siano il futuro. C’è ad esempio il tema dell’idrogeno, che in alcuni paesi europei - come la Germania - stanno sviluppando in termini di ricerca e sviluppo da applicare poi alla mobilità. In tutti i casi ci si accorda con i paesi dove le materie prime sono abbondanti, si investe in ricerca e sviluppo tecnologico e ci si mette in competizione con il resto del mondo. Il resto vien da sé, al nostro paese non manca nulla per vincere queste sfide ma serve tempo. Impensabile abbandonare gasolio e benzina già nel 2035, in virtù di una transizione obbligata e fortemente ideologica verso l’elettrico.


- Come immagina l’Italia di domani?


Coltivo la speranza che dalle migliori menti del nostro paese possano giungere le soluzioni per consentire a questo vecchio pazzo mondo di rispondere alle emergenze globali. L’Italia ha segnato intere epoche. Spero che possa tornare a farlo. Ce la metterò tutta.

Share

Tutti gli articoli

Autore: Giovanni Amitrano 23 ottobre 2025
"Chi come me ha attraversato grandi difficoltà mi affascina perché dentro di sé custodisce un sapere che non si trova nei libri: quello di chi ha sofferto, ha resistito e, nonostante tutto, ha continuato a vivere".
Autore: Valentina Manon Santini 23 ottobre 2025
Mercificare il dolore significa offendere tutte le donne che hanno subito davvero violenza — nelle mura domestiche, negli affetti, sul posto di lavoro. Anche chi, come me, ha conosciuto la violenza psicologica: la minaccia di isolamento, il tentativo di ridurti al silenzio, il ricatto sottile che ti vuole annientare, di chi ti dice “ti faccio terra bruciata, non lavorerai più. Questa è pornografia del dolore.
Autore: Felice Massimo De Falco 22 ottobre 2025
In un mondo che corre affannosamente verso l’oblio, dove il tempo divora le tracce dell’esistenza umana come un fiume in piena, Vera Dugo Iasevoli emerge come una guardiana della memoria collettiva. In questo libro, la professoressa non solo documenta fatti, ma infonde un’anima esistenzialista: il cimitero è “un silenzio che parla”, un “dormitorio” in attesa dell’alba eterna, un monito contro l’oblio. Valorizzando Pomigliano d’Arco – terra di patrioti, fede e resilienza – e i suoi avi, l’autrice ci invita a camminare tra le lapidi non come visitatori, ma come eredi di un’eredità immortale. Un’opera avvincente, essenziale per chi cerca radici nel flusso dell’esistenza: sì, si può fare, e si deve leggere.
Autore: Felice Massimo De Falco 5 ottobre 2025
In un’epoca in cui l’essere umano si riduce a un curriculum di successi effimeri, Vincenzo Siniscalchi emerge dal racconto di Domenico Ciruzzi non come un avvocato illustre – il “Maradona del codice penale” , potremmo definirlo con un’immagine che evoca dribbling geniali tra le maglie intricate della legge –, ma come un’esistenza autentica, un Sisifo napoletano che spinge il suo macigno non su per la collina del Palazzo di Giustizia, ma attraverso i vicoli della condizione umana, senza la paura di rotolare giù.
Autore: Redazione 19 settembre 2025
«Io non so perché mi sta succedendo questa cosa, so soltanto che ogni volta che guarisco qualcuno perdo un senso».
Autore: Marianna Marra 30 agosto 2025
Il film non si limita a rappresentare un caso isolato, ma dispiega inevitabilmente il racconto di realtà drammatiche più ampie che, con minuzia di particolari e sfumature emozionali, si fanno corpo e carne attraverso lo schermo.
Autore: Redazione 7 agosto 2025
Sorella Morte è un romanzo che sfida il lettore a confrontarsi con il mistero della vita e della morte, intrecciando il razionale e l’irrazionale in una narrazione avvincente. Il romanzo lascia una domanda esistenziale che risuona oltre le sue pagine: Se il male è un’eredità che scorre nel sangue, possiamo davvero sfuggire al nostro destino, o siamo condannati a ripetere gli errori dei nostri antenati?
Autore: Marianna Marra 28 luglio 2025
"Uno Stato laico deve dare ai cittadini la possibilità di decidere della dignità della propria vita e della propria morte."
Autore: Iazzetta Giuseppe 23 luglio 2025
This is a subtitle for your new post
Autore: Marianna Marra 3 luglio 2025
"I giovani e la salute mentale". Conoscere per normalizzare l'accesso alle cure, normalizzare per non stigmatizzare, non stigmatizzare per prevenire e curare senza paura né pregiudizio. Conoscere per potersi affidare, affidarsi per poter guarire.
Altri post